Liliana Picciotto è nata al Cairo d’Egitto il 23 giugno 1947 da antica famiglia sefardita espulsa dal Portogallo nel 1496 e stabilitasi a Livorno. Il nome Picciotto deriva dal portoghese “Peixoto”. Nel Settecento, la famiglia si sparse nelle varie regioni dell’Impero Ottomano e, nell’Ottocento, faceva parte dei notabili della comunità ebraica di Aleppo in Siria. Immigrati a Milano nel 1919, i Picciotto ne ripartirono nel 1936, quando il fascismo rivelò il suo volto bellicista con la guerra di Spagna. Si rifugiarono in Egitto e tornarono in Italia nel 1948.

Liliana Picciotto ha frequentato il liceo classico presso il Collegio delle Fanciulle e la facoltà di Scienze Politiche all’Università degli Studi di Milano. Si è laureata con una tesi sulla stampa ebraica in Italia.

Il suo Il libro della memoria. Gli ebrei deportati dall’Italia 1943-1945 è l’opera fondamentale sulla storia della Shoah in Italia.

Sue opere sono state consegnate, con apposite cerimonie, nelle mani del Presidente dello Stato d’Israele Haim Herzog (1992), del Presidente della Repubblica Francesco Cossiga (1992), del Presidente del Senato Giovanni Spadolini (1992), del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi (2002), del Ministro degli Esteri Gianfranco Fini  (2006), del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (2018).

E’ attualmente impegnata nella ricerca volta a ricostruire il contributo degli Ebrei d’Italia al Movimento di Liberazione e alla Resistenza nel biennio 1943-1945.

Ha ricoperto e ricopre le seguenti posizioni

Storica della Fondazione CDEC  Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea

Già membro del Comitato scientifico della Fondazione Fossoli.

Già membro del Consiglio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.

Già direttrice scientifica di vari progetti di ricerca per il CNR.  

E’ membro della direzione della rivista di alta cultura ebraica “La Rassegna Mensile di Israel”.

E’ membro della Commissione Governativa per il nuovo allestimento dell’esposizione sull’Italia del Memorial-Museum Auschwitz-Birkenau.